dedicato a Derek Jarman
dai diari e i film di Derek Jarman
Il 20 febbraio 1994, Derek Jarman moriva stroncato dall’AIDS. Qualche mese prima ci aveva lasciato il suo testamento spirituale, il film “Blue”, uno schermo blu monocromo solcato e graffiato da voci, ricordi, rumori, poesia, ironia, dolcezza, dramma, morte: un disincantato resoconto della terribile malattia che negli ultimi anni della sua vita lo stava piano piano privando della vista, per rendergli un mondo di bagliori indistinti. Sul finale di “Blue”, Jarman aveva posto queste sconsolanti parole: “Il nostro nome verrà dimenticato col tempo/ Nessuno ricorderà il nostro lavoro”.
Il progetto teatrale di Animanera nasce proprio da questa sfida: dimostrare che l’opera, la vita, il rigore etico, la critica feroce dell’Inghilterra tatcheriana, la trasgressione estrema, la necessità di ribadire costantemente con forza l’orgoglio omosessuale, la straordinaria purezza dei messaggi di Jarman, non vanno perduti, rimangono e possono essere riscoperti dalle generazioni future, quelle che lo stesso Jarman si augura possano “vivere in un futuro migliore, amare senza soffrire e ricordare che anche noi amammo”.
In “Ho camminato dietro il cielo”, l’intento è quello di ricomporre, sempre per usare le parole di Jarman, “l’archeologia di un’anima”, facendosi attraversare da alcuni “preziosi frammenti”.
Dai suoi testi prepotentemente evocativi sono nate immagini permeate di sentimento e nostalgia.
Le sue parole filtrate attraverso l’esperienza personale e la sensibilità creativa degli attori, restituiscono così tracce di una vita diventata negli ultimi anni una lenta, inesorabile preparazione alla morte. In scena rivive la denuncia di ogni ghettizzazione, lo strazio per la perdita degli amici colpiti dal male, la testimonianza sull’indifferenza che ha caratterizzato gli anni Ottanta, l’informazione sull’inesorabile avanzamento della malattia, l’ironia e la gioia di essere omosessuale, la dolcezza dell’amore cercato con forza.
“Ho camminato dietro il cielo” è il primo esperimento teatrale su testi di Derek Jarman tratti dai diari “Modern Nature” e “At your own risk” e dai film “The Garden” e “Blue”.
Selezionato a: Scena Prima 1996 (Teatro dell’Elfo – Mi)
Rappresentazioni
Festival di Santarcangelo, Biennale giovani Torino, teatri e centri sociali di Milano, Padova, Rimini, Marghera.
Completamente riallestito in una nuovissima versione nel 2002, è stato rappresentato al Teatro Villoresi a Monza, al Festival Giardini Xpo’, Rassegna Effettoserra (Sordevolo-BI), Festival Cinema G&L – Mi, Gay Village-Roma. Rappresentato più volte in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS del 1° dicembre, in collaborazione con l’ARCIGAY di Milano, la LILA, le ASL, il Ministero educazione e l’uff. Cultura Milano.
Credits
Regia: Aldo Cassano
Con: Aldo Cassano, Natascia Curci, Michele Masiero, Antonio Spitaleri, Yolanda Zobel
Costumi e Scene: Lucia Lapolla
Elaborazione audio e luci: Beppe Sordi, Enzo Aruanno