Un viaggio attraverso la più estrema e radicale delle opere di Giuseppe Verdi, dove l’amore romantico viene sostituito dalla “libido imperandi”, il desiderio ardente dall’ossessione scellerata, la passione sublime dalla “voluttà del soglio”. La sete di dominio che sconvolge i due protagonisti – Macbeth e Lady – lascia dietro di sé una scia di sangue che si trasforma man mano in un meccanismo autodistruttivo, quasi apocalittico. Anche il fantastico, nell’opera, si muta in un viaggio negli abissi dell’inconscio dove il cicaleccio delle streghe irride le assillanti smanie degli uomini. Verdi era perfettamente consapevole di essersi addentrato in territori nuovi e sconosciuti. Così scrisse al suo librettista Francesco Maria Piave: “Questa tragedia è una delle più grandi creazioni umane! Se noi non possiamo fare una gran cosa, cerchiamo almeno di fare una cosa fuori dal comune”. Dalle sue parole, così come da quelle di Macbeth e della Lady, intimamente ascoltate e incorporate in una dimensione sensoriale, quasi tattile, si materializzano fantasmi agognati e temuti, travolti e travolgenti, di quella bramosia vorticosa, spesso rovinosa, che permea tutto l’immaginario verdiano.
Credits
Ideazione e Regia: Aldo Cassano
Dramaturg: Emilio Sala
Con: Natascia Curci (Lady Macbeth), Enzo Curcurù (Macbeth), Luca Mannucci (Giuseppe Verdi),
Sound designer: Antonio Spitaleri
Costumi: Lucia Lapolla
Scenografia: Aldo Cassano, Lucia Lapolla
Luci: Beppe Sordi
Organizzazione: Vanessa Radrizzani
Commissionato da Teatro Regio Parma per Festival Verdi – Verdi OFF
Si ringrazia Antonio Calbi e Istituto Italiano di Cultura Parigi
Sostenuto da Comune di Milano Cultura