UNA DONNA QUALUNQUE UCCISA DA OSCAR WILDE
Dalla penna di Wilde, Sybil è una giovane e promettente attrice pronta a rinunciare all’arte per amore di Dorian Gray, una rinuncia che porterà Dorian a rifiutarla accusandola di essere una donna qualunque “senza arte e senza genio”, provocando il suicidio dell’amata.
Oggi, dopo oltre un secolo dalla sua morte, Sybil Vane torna sulla scena per scalare il successo: è cresciuta, ha capelli rosso fuoco ed è molto incazzata. E’ decisa a far saltare il destino scritto per lei da Oscar Wilde: “Via! Via via dalle tue parole! Non mi prendi non sai chi sono, da dove vengo sono straniera in terra straniera e faccio saltare la tua storia. Valico i capitoli, i confini e nessuno mi prende! Corro corro corro e divento protagonista”.
Sybil si riscrive e si re-inventa, trasformandosi in un’artista acclamata, proclamando la vittoria dell’arte sull’amore, in una girandola di pose e battute taglienti, provando e riprovando maschere ciniche, in una danza sempre più frenetica: il suo corpo fa rumore, la sua anima traccia nuovi suoni nello spazio, una nuova melodia, nuovi versi, la sua nuova narrazione corre lontana, si interseca, sbatte, va a braccetto e fugge via dalla strada tracciata da Wilde.
Il raffinato gusto per la battuta, unito ad un sapiente cinismo, la trasformano in una diva e, al contempo, in una donna incapace di “tirare le labbra all’insù” e di amare. Ma Sybil, ha ormai abbracciato il dominio della finzione sulla realtà, e non può tirarsi indietro: rinnega l’amore eterno, quello che considera una smania tutta al femminile da estirparsi come una malattia, e si prostituisce a uno stuolo di critici per affermare la propria immagine. Sybil Vane si riscrive e si autodistrugge al contempo, tra picchi di godimento e leggerezza, in una continua e forsennata girandola infernale, in eterno conflitto con la donna fragile e innamorata, vulnerabile e per nulla cinica, una donna che Sybil disprezza ma in cui si riconosce.
Nella sua scalata vertiginosa verso la conoscenza di sé stessa, Sybil incarna un rapporto sempre più intimo con il proprio -tanto amato quanto odiato- autore Oscar Wilde: “Le mie parole… sono finte, non mie, non sono parole che avrei voluto dire. E poi riscrivermi fa male… È così difficile. Forse non ho nemmeno idee. E neppure la forma…”
E se Sybil Vane fosse davvero una donna qualunque?
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Drammaturgia: Greta Cappelletti
Regia: Aldo Cassano
Con: Natascia Curci
Sound Designer: Antonio Spitaleri
Costumi: Lucia Lapolla
Luci: Giuseppe Sordi
Scene: Nani Waltz
Organizzazione: Vanessa Radrizzani
Si ringrazia Micaela Sapienza
NEXT Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo – REGIONE LOMBARDIA
Con il contributo di COMUNE di MILANO e FONDAZIONE CARIPLO
NEXT: Teatro Franco Parenti, Milano – 07.11.16
TEATRO AL FEMMINILE: Sala Polivalente, Arcene (BG) – 06.05.17